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LA SCOLIOSI IDIOPATICA DELL'ADOLESCENZA

a cura di S. Negrini, P. Sibilla

GUIDA DI EDUCAZIONE SANITARIA


La guida è particolarmente indicata per conferenze di aggiornamento sia per operatori sanitari sia per pazienti.



Che cos'e' la scoliosi

Quali sono le cause

Come si riconosce

Come evolve

Come si cura

Lo screening della scoliosi

Lo screening dell'ipercifosi e dell'iperlordosi

Rapporti tra scoliosi e sport

Rapporti tra scoliosi, cartella e postura scolastica

Conclusione

Per ulteriori notizie: www.isico.it/approfondimenti.htm




CHE COS'E' LA SCOLIOSI

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La scoliosi idiopatica dell'adolescenza
(a cura di Negrini S, Sibilla P).

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La scoliosi è una malattia che, quando si aggrava, può provocare gravi deformazioni: deviazione laterale della colonna vertebrale, rotazione delle vertebre e delle coste, dorso piatto; inoltre causa disfunzioni organiche, in particolare la riduzione della capacità vitale e del trasporto dell'ossigeno ai tessuti.

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QUALI SONO LE CAUSE

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Il 15% delle scoliosi sono causate da malattie note, mentre nel restante 85% le scoliosi sono considerate idiopatiche, nel senso che la scoliosi è l'unico sintomo che si riscontra nel giovane.

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La scoliosi idiopatica è una malattia multifattoriale: nella diapositiva vediamo elencati i numerosi fattori coinvolti nell'insorgenza ed evoluzione della scoliosi idiopatica: genetici, neurologici, biochimici, metabolici, di sviluppo, muscolari, ecc.. Secondo i dati recenti della ricerca scientifica, i fattori neurologici sembrano essere quelli maggiormente coinvolti.

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COME SI RICONOSCE

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La scoliosi idiopatica si manifesta con segni particolari, che devono essere valutati con attenzione dal medico specialista, per poter fare una diagnosi differenziale. L'esame clinico, che permette di distinguere la scoliosi vera dall'atteggiamento scoliotico, è il Bending Test (flessione del busto avanti con le gambe tese e le mani unite). Se c'è un inizio di scoliosi si formano una o più prominenze (gibbosità) a lato della colonna (a livello dorsale e/o lombare). Se sono presenti sul dorso delle asimmetrie in piedi, ma non in flessione del busto avanti, il difetto è solo un atteggiamento scoliotico.

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L'atteggiamento scoliotico si risolve spontaneamente eliminando le cause: può essere causato dall'accorciamento di un arto (figura a sx); se si corregge l'asimmetria con un rialzo scompare la deviazione vertebrale (figura a dx).

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L'atteggiamento scoliotico può anche essere causato da posizioni scomposte prolungate nel tempo, soprattutto in bambini sedentari e deboli muscolarmente.

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La scoliosi idiopatica ha dei caratteri particolari, come la familiarità. Osserviamo nella diapositiva un albero genealogico dal quale si nota come la scoliosi si trasmette da genitori a figli. Il rischio di avere una scoliosi è del 30% se portatore è un genitore, del 50% se sono scoliotici padre e madre. E' quindi molto importante che un genitore scoliotico faccia controllare i propri figli nel corso della crescita, in modo particolare all'inizio della pubertà.

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Un altro carattere distintivo è la distribuzione nel sesso: le scoliosi evolutive sono presenti in 8 casi su 10 nelle femmine.

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Le scoliosi sono classificate in base alla zona vertebrale interessata: toracica,

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dorsolombare,

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lombare,

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doppia curva.

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COME EVOLVE

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Le scoliosi si aggravano rapidamente nel periodo puberale.

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Vediamo in questa diapositiva a sx una scoliosi all'inizio della pubertà e a dx a fine accrescimento.

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L'esame rx è utile per confermare la diagnosi, per formulare la prognosi e indicare le terapie necessarie. La radiografia consente al medico specialista di misurare l'angolo delle curve scoliotiche,

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il grado di rotazione delle vertebre,

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di stabilire il grado di maturazione ossea sulla base della maturazione dell'ala iliaca.

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COME SI CURA

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Il medico specialista, in base alla diagnosi e alla prognosi, prescrive la terapia adeguata. Nel caso di atteggiamento scoliotico è importante intensificare le attività motorie,

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e fare della buona ginnastica posturale per recuperare l'equilibrio della colonna.

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In caso di scoliosi, se la curva presenta un ridotto rischio di peggioramento è utile la cinesiterapia (denominata anche ginnastica medica o, più comunemente, “correttiva”), che deve essere individualizzata per ogni singolo paziente.

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Una volta appresi gli esercizi, la ginnastica può essere eseguita in un piccolo gruppo con piani di lavoro personalizzati, oppure a domicilio, e periodicamente controllata e adattata dal tecnico specialista.

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La cinesiterapia si propone due scopi essenziali:
  • costruire un “corsetto neuro-muscolare” per offrire un maggiore controllo e una migliore stabilità della colonna;

  • creare automatismi riflessi di correzione da integrare nei movimenti globali (ginnastica, giochi, sport). Tutto questo permette di “correggere” o ridurre il cedimento posturale che si somma alla componente strutturale della scoliosi.

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Il paziente che esegue ginnastica correttiva deve essere periodicamente controllato dal medico specialista.
Se nonostante la ginnastica la scoliosi si dimostra ugualmente evolutiva, occorre indossare un corsetto.

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Questo può essere di tipo ascellare (il più comunemente usato),

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o, solo quando necessario, di tipo Milwaukee (alto, con il collare). Se la deformazione è maggiormente strutturata, può essere indispensabile impiegare, per un certo tempo, un corsetto non amovibile per ottenere una migliore correzione.

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Se la scoliosi non è adeguatamente curata o possiede un forte potenziale evolutivo, può superare i 40-60 gradi e richiedere un intervento chirurgico. In diapositiva vediamo una delle tecniche di correzione chirurgica, con barra di Harrington.

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Anche nelle scoliosi trattate con corsetto o con l'intervento chirurgico è necessario fare molta ginnastica per evitare i danni degli apparecchi e favorire il miglior risultato della cura.

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LO SCREENING DELLA SCOLIOSI

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Lo screening è oggi considerato dalla medicina la “vera terapia della scoliosi”.

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Esso permette:
  • un precoce riconoscimento della scoliosi;
  • un'attenta sorveglianza della sua evoluzione;
  • un tempestivo intervento nelle forme a rischio.

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Vediamo in questo “manifesto” che presenta le radiografie dell'evoluzione naturale di una scoliosi idiopatica, come peggiora nel tempo una scoliosi non curata. Se la malattia viene scoperta precocemente, quando è al primo stadio, può essere arrestata con terapie leggere. Diversamente, più evolve e più le terapie diventano lesive.

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Nello screening il soggetto viene esaminato frontalmente e dorsalmente.

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L'esaminatore osserva se esiste un'asimmetria delle spalle,

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dei fianchi

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e un eventuale strapiombo laterale del tronco.

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Quindi effettua la diagnosi differenziale con l'esame del bending test: misura l'altezza del gibbo con una livella. Se il gibbo supera i 5 mm. consiglia una visita specialistica.

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LO SCREENING DELL'IPERCIFOSI E DELL'IPERLORDOSI

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L'esaminatore osserva anche la colonna vertebrale lateralmente per valutare la presenza di un'eventuale ipercifosi e/o iperlordosi. Nella diapositiva vediamo la radiografia e la fotografia di una ragazza affetta da ipercifosi e iperlordosi.

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Utile anche in questo caso il bending test, con osservazione laterale del soggetto esaminato. La colonna è normale (a sx) quando descrive un arco uniforme, mentre nel caso di presenza di un dismorfismo sul piano sagittale (a dx) si rilevano delle linee spezzate: a livello dorsale nel caso di cifosi angolare e a livello lombare nel caso di lordosi rigida.

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Per valutare l'entità della ipercifosi e/o iperlordosi, l'esaminatore misura la distanza dal filo a piombo all'apice della curva lombare (valori normali da 25 a 45 mm.),

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e del filo a piombo alla 7a vertebra cervicale (valori normali da 25 a 45 mm.). In caso di ipercifosi e/o iperlordosi l'esaminatore consiglia la visita di un medico specialista. Le cure corrispondono a quelle della scoliosi: cinesiterapia nelle forme minori, corsetto in quelle non risolutive con la sola ginnastica.

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RAPPORTI TRA SCOLIOSI E SPORT

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Sovente i genitori pongono la domanda sull'influenza dell'educazione fisica scolastica e dello sport nel giovane portatore di dismorfismi vertebrali. L'attività fisica e lo sport devono essere considerati inscindibilmente legati alla ginnastica medica, di cui rappresentano per così dire il “versante attivo”. La colonna di un soggetto che ha appreso gli “schemi motori corretti” durante le sedute di cinesiterapia, risponde alle sollecitazioni di carico e di squilibrio nel corso delle attività motorie con reazioni riflesse di tipo correttivo, anzichè deformante. E' quindi non solo utile, ma addirittura necessario svolgere, come complemento alla cinesiterapia, anche delle attività di tipo sportivo. Esse permettono l'allenamento di qualità fisiche e neuro-motorie di base, oltre a sviluppare una “immagine positiva del corpo”, elementi che risultano vitali per un giovane adolescente affetto da scoliosi.

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Per quanto riguarda le attività fisiche e sportive, nei giovani affetti da scoliosi, sono generalmente controindicate le attività a livello agonistico, soprattutto quelle mobilizzanti del rachide, perchè rendono la colonna più flessibile e quindi più facilmente deformabile. Fra queste segnaliamo la ginnastica artistica, la ritmica, la danza classica, il nuoto.

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Ci sembra importante ricordare un luogo comune oramai sfatato da tempo: quello del nuoto, come “toccasana” della scoliosi. In passato, quando si riteneva che levare il paziente dall'azione nefasta della forza di gravità potesse avere un effetto terapeutico, il nuoto, in quanto condotto in scarico, veniva considerato lo sport ideale. Oggi si sa invece che, in un soggetto affetto da scoliosi, è più importante potenziare le capacità di opporsi alla forza di gravità e che, quindi, in questo senso è utile praticare degli sport in carico. Il nuoto, se praticato intensamente, rende la colonna più mobile e quindi più facilmente deformabile. Inoltre, è stato dimostrato che nelle scoliosi con una deformazione toracica superiore ad un certa soglia, il nuoto non solo non è una panacea, ma è addirittura dannoso, in quanto sviluppa un meccanismo rotatorio autodeformante, provocato dalle respirazioni forzate e dalla pressione esterna dell'acqua sul cilindro toracico deformato.

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E' bene tuttavia precisare che tutte le attività motorie, comprese quelle mobilizzanti, quali il nuoto, la ginnastica artistica, la ritmica e la danza, non sono mai dannose se praticate in forma ricreativa due o tre volte alla settimana.
Tuttavia, quando è possibile scegliere, è meglio praticare sport in carico e che non mobilizzano eccessivamente la colonna.

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I dati della ricerca scientifica hanno sfatato un altro luogo comune: quello degli sport asimmetrici come “nocivi” per lo scoliotico. E' stato dimostrato che la frequenza della scoliosi è identica nei soggetti che fanno sport simmetrici e asimmetrici. Il tennis o la scherma possono sviluppare di più i muscoli di un lato, ma non provocare o far peggiorare una scoliosi iniziale.

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RAPPORTI TRA SCOLIOSI, CARTELLA E POSTURA SCOLASTICA

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Sovente i genitori si pongono anche la domanda sull'influenza della cartella scolastica. Per quel che si sa sinora, portare una cartella o uno zaino, anche pesanti, per pochi minuti non è dannoso ed il problema può presumibilmente insorgere solo dopo 15'-20', compatibilmente con il rapporto tra la muscolatura del ragazzo ed il peso dei libri. Sicuramente per un ragazzo che fa dello sport, con dei muscoli sufficientemente allenati, il portare la cartella diventa uno stress positivo. Tuttavia, anche per chi fa poco movimento, è bene ricordare che la cartella rappresenta uno dei pochi momenti in cui si richiede alla colonna uno sforzo nel corso della giornata, oltretutto quasi sempre di breve durata, quindi raramente affaticante.

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Molto più dannosa per la colonna è la posizione seduta scorretta per molte ore al giorno sui banchi scolastici, perchè influisce negativamente in modo più duraturo sulla percezione e integrazione nel sistema nervoso centrale di una postura errata permanente.

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E' quindi utile insegnare a stare seduti composti, possibilmente su un banco scolastico di altezza regolabile,

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ma ancora più importante è alternare la vita sedentaria con pause di movimento, anche brevi.

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CONCLUSIONE

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Concludiamo con un ammonimento ai medici, tecnici e genitori, a tutti coloro che hanno la responsabilità di prevenire i danni alla salute della colonna vertebrale nei giovani: tutte le scoliosi e le ipercifosi, anche le più gravi, sono state delle piccole curve: se interveniamo con le cure adeguate, quando sono ancora lievi, ben difficilmente si renderà necessario ricorrere a terapie lunghe e intense, lesive e non sempre soddisfacenti.


Il materiale scientifico presentato sul sito è indirizzato agli operatori del settore interessati alle patologie vertebrali. Per i pazienti le informazioni disponibili in queste pagine hanno solo un valore indicativo e non possono sostituire un parere medico.


Ultima revisione: 30/09/2013


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