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Il mal di schiena e la posizione seduta

Risponde alle domande il Dott. Stefano Negrini
Responsabile della Segreteria Scientifica

(Per gentile concessione di ISICO - Istituto Scientifico Italiano COlonna vertebrale: http://www.isico.it)

 

La posizione seduta spesso è un problema per chi ha mal di schiena: come mai?

Prima di tutto va detto che la posizione seduta non è così naturale come sembra a noi, o per lo meno non è naturale per l’uomo restare sedute tante ore al giorno.
Infatti, il nostro corpo è fatto e progettato per muoversi, nella nostra storia ancestrale il corpo serviva per la caccia: il corpo vive di movimento, mentre la posizione seduta serviva solo per un riposo momentaneo, ma non veniva mantenuta per ore ed ore come facciamo oggi.
La posizione seduta è un problema fondamentalmente perché l’homo erectus non si è ancora trasformato nell’homo sedutus: fra 20-25000 anni forse non sarà più un problema!

Di certo non possiamo aspettare così a lungo per evitare il mal di schiena da seduti! Ma la posizione seduta che cosa provoca ?

Da seduti tendiamo naturalmente a perdere la posizione naturale della nostra schiena, che è quella inarcata in avanti. Questo succede perché cambia la posizione del bacino, dal momento che le gambe si flettono, e la colonna viene spinta naturalmente indietro.
L’altro problema è poi la posizione mantenuta a lungo: se restiamo fermi tendiamo letteralmente a soffocare i muscoli ed il disco intervertebrale, perché il sangue, che porta ossigeno e nutrimento e porta via le scorie, non scorre come dovrebbe (infatti è il movimento che ne facilita lo scorrimento) e muscoli e disco intervertebrale soffrono.

Allora, che cosa dobbiamo fare?

Primo, muoverci il più possibile. Secondo, cercare di privilegiare le posture corrette. Ma questo secondo punto, è comunque meno importante del muoversi con regolarità. Quindi cambiare spesso posizione, e fare pause frequenti di movimento (anche la pausa caffè sul lavoro è in questo senso utile).

Molte persone però dicono che i dolori si scatenano quando si alzano da sedute, e non quando restano sedute. Come mai?

E’ vero: il problema è che da seduto si provoca il problema, che poi si manifesta al cambio della posizione, con l’impossibilità a ristendere completamente la schiena se non dopo aver fatto qualche passo ed aver proferito qualche improperio a causa del dolore. Ma il problema si risolve cercando di stare seduti meno a lungo e meglio.

Ma proprio tutti stanno male restando seduti? Non esistono situazioni in cui la schiena sta meglio da seduti?

In realtà sì. Esiste infatti una condizione che si chiama canale stretto, ossia quella situazione per cui il canale posteriore dietro alle vertebre in cui passa il midollo spinale con tutti i nervi che arrivano alla colonna vertebrale risulta più stretto del normale.
Questo può succedere o per fattori congeniti o per una artrosi particolare e molto marcata, che stringe questo canale. In queste situazioni si soffre molto quando si cammina, ed il paziente dopo 100-200 metri di cammino riferisce dolore ad una o entrambe le gambe, mentre sta meglio solo se si ferma e rimane piegato in avanti.
Questi pazienti stanno bene anche da seduti, perché al contrario degli altri, per far arrivare sangue ed ossigeno ai nervi, questa volta, e non a muscoli e disco intervertebrale, devono stare piegati in avanti, in una posizione in cui il canale altrimenti stretto si allarga. Così stanno meglio.

E come si cura questa situazione?

Una volta escluso che i sintomi siano causati da un problema venoso alle gambe, allora nei casi più gravi si ricorre alla chirurgia, in quelli meno gravi si possono applicare trattamenti con esercizi, ma che devono colme al solito essere esguiti solo da mani esperte.

Quale consiglio si può dare per non avere mal di schiena quando restiamo seduti a lungo?

Controllare bene quello che si fa durante il giorno: le posture corrette, i movimenti corretti, e come sempre fare attività fisica con regolarità sotto una buona guida esperta. E se il dolore c’è già, rivolgersi ad un esperto di mal di schiena.


 


 

Ultimo aggiornamento: 28/4/2006


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