Vuoi ricevere GRATIS le GSS News? Leggi qui!. Vuoi diventare Socio del Gruppo di Studio? Ecco come fare | ||||||
|
Il collare
Risponde alle domande il Dott. Stefano Negrini
Responsabile della Segreteria Scientifica(Per gentile concessione di ISICO - Istituto Scientifico Italiano COlonna vertebrale: http://www.isico.it)
"Nel passato, il collare è stato utilizzato dopo un trauma cervicale per limitare larticolarità e possibili danni ulteriori. Studi recenti hanno però dimostrato che il riposo e la limitazione articolare sono svantaggiosi e rallentano la guarigione" (Eck).
"Mobilizzare il collo precocemente dopo un trauma cervicale riduce i sintomi a due anni ed è più efficace delle manipolazioni. Luso prolungato di un collare è associato ad una persistenza dei sintomi" (McKinney).
"In caso di disturbi da colpo di frusta per incidente stradale, per ridurre il dolore è più efficace la mobilizzazione terapeutica della classica prescrizione di riposo, collare ed automobilizzazione graduale" (Rosenfeld).
"I pazienti incoraggiati a continuare le loro normali attività nei 14 giorni immediatamente successivi ad un colpo di frusta hanno ottenuto un risultato migliore rispetto a quelli assentatisi dal lavoro ed immobilizzati con un collare morbido" (Borchgrevink).
Queste frasi, tratte da articoli anche recentissimi pubblicati da riviste tra le più prestigiose, riflettono quella che oramai sta diventando molto più che una tendenza in caso di colpo di frusta: una indicazione su base scientifica che, nella maggior parte dei casi, è possibile (o meglio, consigliabile): evitare lapplicazione di un collare ad un paziente.
Naturalmente, come insegnano i principi della Evidence Based Medicine, anche in questo caso non si tratta di una verità assoluta, ma di una ragionevole certezza da applicare sulla base delle nostre conoscenze ed abilità cliniche al singolo ed unico caso che è il nostro paziente.Questi risultati peraltro non stupiscono, in quanto rispecchiano una tendenza affermatasi per il trattamento delle patologie della colonna in particolare, e di gran parte delle patologie ortopediche in generale, che potremmo sintetizzare in un passaggio dal "stai fermo, che altrimenti ti fa male" al "muoviti, che ti fa bene".
Quando pensiamo alla prescrizione di riposo a letto per il mal di schiena, che è oggi diventato lindicazione a cercare di restare attivi, oppure quando guardiamo agli atteggiamenti riabilitativi dopo interventi articolari importanti, laddove si cerca di mobilizzare il più precocemente possibile, allora possiamo comprendere questo percorso.
In realtà il sacro principio dellortopedia del bloccare il movimento per sanare è stato messo pesantemente in crisi dalle evidenze circa lefficacia del movimento nellaccelerare la guarigione, sempre se ben condotto e ben guidato.In caso di colpo di frusta, poi, la situazione è complicata dai dubbi che vengono ampiamente sollevati sullesistenza delle sue conseguenze nel tempo, da alcuni attribuite proprio al trattamento effettuato, principalmente basato sulluso del collare; prescriverlo, infatti, sottolineerebbe lesistenza di un danno biologico ben più grave di quello esistente, provocando una serie di conseguenze psico-sociali a lungo termine (ed anche qui la lezione sembra appresa dalla lombalgia).
Dopo uno studio effettuato in Lituania (Obelieniene), dove non esiste una gestione medico-legale del colpo di frusta, e che ha dimostrato lassenza di cefalea come conseguenza a lungo termine dellincidente, un recente editoriale sullargomento è stato polemicamente intitolato "Il miglior approccio al problema del colpo di frusta? Un biglietto per la Lituania, per favore" (Ferrari).
A questo punto, si può sostenere unaffermazione come: "mai il collare"? Assolutamente no; ma unampia rivisitazione della sua prescrizione estensiva in quasi tutti i Pronto Soccorso italiani per gli esiti di un incidente stradale, quello sì. Tutta la letteratura recente sottolinea infatti che un certo approccio di medicina difensiva non si giustifica; daltra parte è il concetto stesso di medicina difensiva che va combattuto: una prescrizione deve essere fatta sulla base di riscontri oggettivi, di una situazione ben documentata, per evitare inconvenienti al paziente e non a se stessi.
Tenendo bene a mente anche che: in caso di instabilità importante, si deve ricorrere ad altro dal collare, perché non è in grado di immobilizzare il collo (Askins); se cè una lesione minore senza instabilità, il movimento facilita la guarigione a breve ed a lungo termine; se cè una instabilità lieve, allora forse si può usare il collare, accompagnato da alcuni esercizi proposti da personale esperto che facilitino il recupero.Bibliografia essenziale
- Eck JC, Hodges SD, Humphreys SC. Whiplash: a review of a commonly misunderstood injury. Am J Med 2001; 110 (8): 651-6.
- McKinney LA. Early mobilisation and outcome in acute sprains of the neck. BMJ 1989; 299 (6706): 1006-8.
- Rosenfeld M, Gunnarsson R, Borenstein P. Early intervention in whiplash-associated disorders: a comparison of two treatment protocols. Spine 2000; 25 (14): 1782-7.
- Borchgrevink GE, Kaasa A, McDonagh D, Stiles TC, Haraldseth O, Lereim I. Acute treatment of whiplash neck sprain injuries. A randomised trial of treatment during the first 14 days after a cas accident. Spine 1998; 23 (1): 25-31.
- Obelieniene D, Bovim G, Scharader H, Surkiene D, Mickeviaiene D, Miseviaiene I, Sand T. Headache after whiplash: a historical cohort study outside the medico-legal context. Cephalalgia 1998; 18 (8): 559-64.
- Ferrari R, Kwan O, Russel AS, Pearce JM, Schrader H. The best approach to the problem of whiplash? One ticket to Lithuania, please. Clin Exp Rheumatol 1999; 17 (3): 321-6.
- Askins V, Eismont FJ. Efficacy of five cervical orthoses in restricting cervical motion. A comarison study. Spine 1997; 22 (11): 1193-8.
Ultimo aggiornamento: 28/4/2006
Gruppo di Studio della Scoliosi
Casella Postale n. 89 - 27029 Vigevano (Pv), Italia
E-mail:gss@gss.it
Copyright © Gruppo di Studio della Scoliosi, 2006.